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Grazie, Barryman. Dirò a Sir Henry che è passato, signore. Si, grazie. Si SIEDA E SI METTA A SUO AGIO. È stato lei a mandarmi il messaggio? Si, signore. Sputi il rospo. Cos’è che voleva dirmi? Volevo dirle solo di ascoltare questo Zhiter, signore. Zhiter? Non ne troverà di migliori, signore. Che dannata impudenza. Farmi venire fin qui radio Mi stia a sentire, vecchio mio, che cosa vuole? Io radio io voglio solo che lo provi, signore. Attento! Questo affare è carico. Chi è lei? Beh, potrei chiederle lo stesso, signore. Se ne va in giro per la brughiera spiando tutti. Spiare è il mio mestiere. Ah sì? Davvero? Si, e se proprio vuole sapere chi sono, glielo dirò. Chi è lei? Sono Sherlock Holmes. Sherlock Holmes, il detective? Si, ora capirà perché non mi si può infinocchiare. Oh, signore, signore, questo cambia tutto. E adesso, chi è lei? Svelto. Beh, in questo caso, signore radio il mio nome non può che essere Watson. Holmes! Come stai amico mio? Che bravo detective, farsi chiamare Sherlock Holmes. Allora sei sempre stato qui nella brughiera. Bel modo di trattarmi, davvero! Mi spedisci qui, mi fai credere di essere a Londra a lavorare sul quel caso del ricatto radio Mi hai fatto rimanere alzato fino a tardi per scrivere quei dannati rapporti. Ecco quei rapporti, caro Watson, sono stati preziosi. Ho fatto in modo che mi venissero recapitati. Uno sporco trucco che non dimenticherò. Però era necessario. Se fossi venuto qui con te e Sir Henry, avrebbero sorvegliato ogni mia mossa, mentre in questo modo siete stati sorvegliati solo tu e Sir Henry, e io ho potuto lavorare in libertà. Davvero molto bello, prendersi così gioco di me. Siediti, Watson, siediti. Forse uno spuntino ti farà smaltire la stizza. Stizza? Non sono stizzito! Ecco, assaggia queste sardine. Peccato, non sapevo saresti venuto, altrimenti avrei procurato un paio di fagiani. Peccato che tu non abbia pensato di portare quel tuo violino infernale, per deliziarmi con la sua incantevole musica. L’ho fatto, caro Watson. Al tuo servizio. Bene, se credi di aver mangiato abbastanza, Watson, e il tuo umore è migliorato, credo che dovremmo andare. Andare dove? Se non sono indiscreto. Torniamo insieme a Casa Baskerville. Ho ancora qualche dubbio, ma tutto sommato le cose si stanno facendo più chiare. Non certo per me. Io vedo solo un gran buio. il signor Frankland, il dottor Mortimer, i Barryman radio Mettili insieme e cosa ne ottieni? Un omicidio, mio caro Watson. Un omicidio spietato e di stile. Un omicidio? Nella mia testa non ho dubbi, o forse dovrei dire nella mia immaginazione. È proprio lì che i crimini vengono concepiti e risolti radio nell’immaginazione. Ma non ci sono stati omicidi, a meno che tu non alluda a Sir Charles. E i fatti indicano chiaramente che è morto d’infarto. Ecco perché così tanti delitti restano irrisolti, Watson. La gente crede nei fatti, anche se non provano nulla. Se andiamo oltre i fatti e usiamo l’immaginazione, come fanno i criminali, immaginiamo cosa può essergli successo e agiamo, proprio come sto facendo io in questa indagine. Di solito si scopre di avere ragione. Allora tu sai? Un paio di giorni al massimo e lo saprò. Il mio unico timore è che l’assassino colpisca prima che noi siamo pronti. In tal caso radio Cos’era? Da dove veniva? Da là. No, no, da là. Il cane! Andiamo Watson, presto! Guarda! Sir Henry! Probabilmente stava correndo lungo la cresta ed è caduto. È morto? Ha la testa spaccata. Il galeotto, grazie al cielo! Ma come? È l’uomo a cui ho sparato la notte in cui sono arrivato. E a cui Barryman faceva segnali. Chi È? L’assassino di Notting Hill. È evaso il mese scorso. E da allora si nasconde nella brughiera. L’assassino di Notting Hill? Intendi che è lui il responsabile di tutto? Questo è ancora da vedere. Ma indossa i vestiti di Sir Henry. Si, si, questo spiega tutto. Tutto cosa? il cane. Questi vestiti sono stati la causa della morte di questo poveraccio. Intendi che il cane puntava a Sir Henry? Si, e ha confuso il galeotto per lui a causa dell’odore dei vestiti. Ricordi lo stivaletto sparito, Watson?