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I suoi film migliorano solo. Come tutta la buona arte. Continua a migliorare, a diventare più ricco e più profondo, forse perché continuiamo a invecchiare. Invecchiando, li capiamo di più. John capì molto al di là del suo tempo. Vide l’alba circa un’ora prima di tutti gli altri. Lui era l’uomo più prolifico che io abbia mai incontrato. E non imitava gli altri. LA SERA DELLA PRIMA TEMA PAROLE E MUSICA DI BO HARWOOD E JOHN CASSAVETES Tu non scrivevi musica per un film di Cassavetes. Scrivevi musica per John. E ciò mi spaventava perché non aveva nulla a che fare con quello che avevo ascoltato prima. Non era musica da film. Era grezza. Lui s’innamorò dell’innocenza. Perciò faceva sempre lo sgambetto a tutti. Non voleva che tu fossi su un terreno familiare. Non voleva che tu fossi comodo. Era pericoloso. Era la morte per lui. Le parole di “Sono quasi innamorato di te” sono come tutte le altre che facemmo. Erano semplici. Lui veniva in studio e si sedeva. Mi diceva: “Hai messo un nastro?” “Sì.” E tiravamo fuori due microfoni. Io suonavo il piano o la chitarra, e lui prendeva un microfono. E iniziava a tirare fuori le parole. “Sono quasi innamorato di te” E successe rapidamente. Scrisse il % delle parole. Forse il % e noi lo ritoccammo un po’. Sono stato segnalato dalle persone Mi chiamo fango Ho fatto tutti i sogni E ho ballato la sera Ho cantato sotto la doccia @ Ma niente sembra Prendere il tuo posto Sono quasi innamorato di te Quasi mi manchi Ti ho vista a mala pena Quando lo faccio, ho la sensazione che Qualcosa dovrebbe esserci Venivano direttamente dalla sua pancia. Aveva un sorriso sulla faccia e uscì dalla stanza. John, che non aveva affatto orecchio musicale. Cioè, era stonato. Non aveva paura. Iniziò battendo sul pianoforte con due dita o qualcosa del genere, per darmi un’idea della rabbia. Oppure tintinnava. Ed era una musica terribile, però ti comunicava un’idea. Io non lessi né scrissi la musica perciò lavorammo così. Era soltanto un ponte artistico. Io ascoltavo, lui parlava. Io suonavo, lui ascoltava.

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