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Con chi? Con uno dell’alta società. Davvero? Altrimenti non l’avrebbe nemmeno guardato. Ecco del tè per voi. È molto gentile da parte sua. Serve altro? Non c’è lo zucchero. Ah, lo zucchero. Papà, vado io a prenderlo. Allora andrò a dormire. Buonanotte. Buona notte. Buona notte. Vuoi qualcosa da mangiare? Più tardi, magari. Ha dimenticato anche i cucchiaini. E c’era anche Watanabe? Non è potuta venire. È a questo punto, ormai, grossa, di sette mesi. Non sapevo si fosse sposata. Infatti non è sposata. Caspita. Sono cose che succedono, sai, l’intervento degli dei. E così solo tu e Hirokawa rimanete da sistemare. E quand’è che ti decidi? Non ci penso nemmeno. Prima o poi devi farlo, lo sai. E invece no. Ma devi! Come mai fai certe prediche? Proprio tu che hai divorziato. Ho solo fallito col primo tiro. La prossima volta farai punteggio pieno. Ma ora è il tuo turno di battuta. Io ho appena battuto. Devi solo aspettare una buona palla. Noriko, ora parliamo di te. Che c’è da ridere? Non cambiare argomento. Tu ti devi sposare. Dico sul serio. Perché non mangiamo qualcosa? Più tardi. Ma ho fame. Non importa. Allora mangerò da sola. Per la verità, anche io ho fame. Ora ti porto qualcosa. Avete marmellata? Sì. Ne porti solo un po’? Volevi dire tanta, vero? Bu-chan. Bu-chan, perché non vai a giocare anche tu? Hai bisticciato? Bu-chan, sei arrabbiato? Non si asciugherà, quello smalto. Che smalto? Quello della mia mazza. Oh, bella. L’hai dipinta di rosso. Sì. Di là in corridoio c’è tutta una scia di smalto. Tua madre si arrabbierà. Si è già arrabbiata. È per questo che hai pianto? Io non ho pianto. Vai via, lasciami solo, Noriko. Questa è la spacconata di un bambino frignone. Cosa? Lo vedi questo? Te lo tiro dietro se non te ne vai. Provaci. Noriko, cara. La tua ospite è uscita? Scendi a salutarla. Tu oggi non esci. Questa è la figlia di Shomiya, Noriko. La sig.ra Miwa. È un piacere. L’ho vista qualche volta a Kamakura. Perdonatemi per essere rimasta così a lungo. Perdoni lei la mia modesta ospitalità. È stato un piacere. Noriko, cara, vieni qui. Siediti lì che ti devo parlare. Cosa c’è, zia? Sarebbe ora che pensassi al matrimonio. Ah, la solita storia? Lascia perdere, zia. No, io non lascio stare. Siedi che ne parliamo. Ho un candidato molto adatto. Accetteresti di incontrarlo? Si chiama Satake, laureato in scienze alla Tokyo University. Appartiene a un’antica famiglia di Matsuyama. È impiegato a Marunouchi presso la Nitto Chemicals. Suo padre è stato direttore prima della guerra. Ha solo anni, proprio l’età giusta per te. I suoi colleghi parlano molto bene di lui. Allora? Che ne dici? Sai a chi somiglia? A quell’attore americano, quel film sul baseball. Gary Cooper? Sì, Kupak. Ci assomiglia molto. Ha quasi la stessa bocca. Ma chiaro che da qui in su è diverso. Allora? Che ne dici? Accetteresti di incontrarlo? Guarda che è proprio un bel giovane. Allora? Io non voglio ancora sposarmi, zia. Non vuoi sposarti? E per quale ragione? Ma non lo capisci? Io ora non posso sposarmi. E cosa te lo impedisce? Ma per mio padre. Guarda, io ci ho fatto l’abitudine, ormai. Ma a volte è molto eccentrico. E se io lo lasciassi solo si sentirebbe perduto, secondo me. Ma non puoi condizionare la tua vita per questo. Io sono la sola che sa di cosa ha bisogno papà. Non preoccuparti di questo. Dimmi cosa vorresti fare per te. Non posso non preoccuparmene. Ma in questo modo non ti sposerai mai. Non ci tengo affatto. Senti, a proposito, la sig. Miwa che hai appena incontrato, come la vedresti? Cosa vuoi dire? Tuo padre avrà bisogno di qualcuno quando tu te ne andrai. Mi domandavo se la signora magari andasse bene. Vieni qui, Noriko. Sai, aveva un bravo marito, ma ora è vedova e non ha figli, è rimasta completamente sola. Allora? Cosa ne pensi? È così giudiziosa e ha gusto. Ne hai già parlato con papà? Gli ho accennato qualcosa l’ultima volta che l’ho visto. Ah, sì? E cosa ti ha risposto? Ha continuato a lucidare la sua pipa, ma non ha obiettato nulla. E allora che bisogno c’era di chiederlo a me? Mi è sembrato giusto sentire cosa ne pensi. Dunque? Non ho niente da dire, se a mio padre va bene. Bentornata. Come è andata dalla zia? Niente di che. Il bagno è pronto. Vai finché è caldo. Senti. Cosa? Cosa voleva la zia? C’è qualcosa che non va? Che hai? Ma dove vai? A fare spese. Permesso. Salve. Salve, sig. Hattori. Il professore e la signorina sono entrambi fuori. Sono usciti presto stamattina. Hanno detto che andavano a vedere uno spettacolo del teatro Noh. Davvero? Peccato. Può far loro avere questo? Sì, stia tranquillo. Dica che sono passato a ringraziare. Certo. Mi dispiace che non li abbia trovati oggi. Sì. Grazie per essere venuto. Se vuoi ti preparo altra legna. Sì, grazie, ma vieni a vedere questa foto. Ma questo è il sig. Hattori! Pensavo che avrebbe sposato la sig.na Noriko. Anche io. Visto com’è venuto bene? E guarda la sposa quant’è bella. È stato molto bello il Noh di oggi. Vieni a mangiare qualcosa da Takigawa? Che hai? Avrei un altro programma per stasera. Che programmi? Privati. Farai tardi? Ancora non lo so. Scusa se ti ho fatto aspettare. Stavo facendo la pasta frolla.