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inghiottire intere città, perfino interi paesi. Te ne rendi conto? Una città romana chiamata Sabrata, e una nel Rubiyat di Omar Khayyam sono state sommerse da particelle minuscole, grandi circa un decimo di millimetro. Non puoi combatterla! Non c’è speranza! Non farlo! Fermati! Me la costruisco io una scala! Non farlo! Ti spazzò la polvere di dosso? Le donne in città, sono tutto bellissime, vero? Che sciocchezze! Lasciamelo fare. Maledizione. Non ce la faccio più. Non resisto. Cosa posso fare? Fai qualcosa. Non ce la faccio più! Allora, se iniziamo a lavorare Va bene, mi arrendo! Hai vinto! Cos’hai? L’acqua! L’acqua è arrivata! Ecco. Tieni la mano sinistra più bassa. Fai più forza sulla destra. Ti stanchi meno se fai così. Non ho dormito abbastanza. Puoi riposarti se vuoi. Non sei ancora abitato. Se mi riempissero le vene di cemento, scommetto che mi sentirei come ora. All’inizio ci si stanca subito. Mi chiedo se mai mi ci abituerò. Sì, ti abituerai. Non lo so. Non ti sembra che questo non abbia alcun senso? Raccogli sabbia per vivere, o vivi per raccogliere sabbia? Certo, non è divertente come Tokyo. Non sto parlando di Tokyo. Come fai a resistere intrappolata? Ma è casa mia. Allora reclama i tuoi diritti. Per quanto mi riguarda, questo fin quando non sarò soccorso. Soccorso? Certo. Se manco una settimana dal lavoro, verranno a cercarmi. Vedranno il libretto degli assegni nella mia stanza, gli spiccioli nel portafogli, e si chiederanno dove sono. Per te è una cosa che dura da una vita. Loro sono sepolti qui. Loro? Sì, mio marito e mia figlia. Vuoi dire che ? Te ne andresti se li ritrovassi? Ti aiuterò a farlo. Tu sai come fargli abbassare la scala. Non ho niente da fare lì fuori. Potresti andare in giro. Andare in giro? Sì! È bellissimo andare in giro i fatti propri. Non ci si stanca ad andare in giro? Non scherzare! Anche i cani impazzirebbero a restar intrappolati per sempre! E noi siamo esseri umani! Ma se non fosse per la sabbia, nessuno si preoccuperebbe per me. Non è così? Tu per primo. Guarda, eccone uno. Ma dai! Proprio quello che ero venuto a cercare qui. Una specie di cantaride. Hai delle forbici? Forbici? Vorrei tagliarmi la barba. Sì, dovrei averle. Non sono molto affilate. Sono arrugginite. Colpa della sabbia. Non vanno bene. Non servono? Per niente. Chiederemo un rasoio quando porteranno la razione. Hai visto? Graffio con la sabbia nella barba. È vero! Questa sabbia non da che guai. Ehi, fai veloce! Va bene! Grazie! Dov’è tuo “marito”? Ha mal di stomaco e forse ha pure il raffreddore. Quanto sei premurosa. Che ne dici di un bagno? No, sono stanca. A me piacerebbe. No, sei malato. Mi sento tutto appiccicoso. Devo aver sudato nel futon. Metto a bollire l’acqua. Ti do una mano. Non preoccuparti, faccio io. A cosa pensi? A niente. Ti faccio una foto. Mettiti lì. No, non farla. Dai. Sorridi. Vuoi andare a casa? Perché? Una radio potrebbe farti piacere. Una radio? Sentiresti le cose che succedono nel mondo. Figurati. Ma sapresti quello che succede a Tokyo. Sono scappato proprio perché volevo collezionare gli insetti. Se faccio un confronto con quella vita insignificante, leggere il mio nome su un libro è qualcosa di tangibile Ma una radio potrebbe essere una bella distrazione. Molto bene. Non è meglio finire lo shochu? Ma sei ancora malato. Aiuta a dormire. Mi sento già assonnata di mio. Coraggio! Non posso bere. Non preoccuparti. Vedo se bolle. Dai, bevi prima. Mi metti in imbarazzo. Bevilo tutto. Che bello. Sei crudele. Proprio ora che sono stanca. Aiuto! Qualcuno mi aiuti! Aiuto! Ehi, afferra la tavola. Per favore, tiratemi su con la corda. Non possiamo tirarti fuori di lì come se tu fossi una radice. Dobbiamo scavare per tirarti fuori. Tu tieniti alla tavola. Ce l’abbiamo fatta. Qui è pieno di sabbie mobili qui. Non ci vengono nemmeno i cani. Quante persone ci saranno finite dentro? Chi si addentra in queste zone non lo sa che ci sono. Se ci mettiamo a scavare, troveremmo di sicuro qualcosa. Di sicuro due o tre macchine fotografiche. Calmati. Scusami. Faccio un po’ di tè? Che ore sono? Non so, forse le :. Ho fallito.

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