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Non voglio che qualcuno mi ci riconosca. Per quanto riguarda la messinscena, ti consiglio un palcoscenico vuoto. Uno schermo. Una sedia, se proprio non sai che fare con le braccia e le mani. So benissimo cosa fare con le braccia e le mani. Ammetto che dopo la revisione è diventato un po’ melodrammatico. Non preoccuparti, padroneggio anche il melodramma. Mi torneranno utili gli anni in Messico. Per questo te lo dico, devi rifuggire il sentimentalismo. Evita di piangere. Per voi attori ogni scusa è buona per piangere. Un buon attore non piange, lotta per contenere le lacrime. Fatti baciare. Se non ti dispiace, mi metto subito al lavoro. Tu resta pure, se vuoi. Ho un mucchio di riviste degli anni ‘, in alcune ci sei anche tu. Vestito da donna. Hai dimenticato presto quei tempi! Ma prima offrimi qualcosa e dammi l’indirizzo del tuo spacciatore. Digli che ci vado di persona. Non serve, ora te la portano a casa, come la pizza. Accendino. Tieni. No, è presto. Che succede? Sto diminuendo le dosi, il minimo per poter lavorare. E ce la fai? Come pensi che sia arrivato fin qui? Smetto e ricomincio. È una schiavitù. Ma questo spettacolo è di vitale importanza per me, e devo essere il più pulito possibile. Non voglio perdermi neanche un briciolo dell’emozione che hai messo in queste pagine. Verrai a vedermi? Non lo so, non penso. Stavolta non farò Shakespeare, né Cechov, né Lorca. Farò te. Se lo farai male, mi sentirò uno schifo. E se sarai bravo, mi sentirò ancora peggio. “Il cinema della mia infanzia ha sempre odorato di pipì.” “E di gelsomino.” “E di brezza estiva.” Conobbi Marcelo in un gabinetto pieno di gente. Non era la prima volta che lo vedevo, ma fu quella notte, dopo esserci sfiorati per caso, che scoprii che mi piaceva quel ragazzo. Passammo l’intero fine settimana a letto. Prima che potessi rendermene conto, era passato un anno e non potevamo più fare a meno l’uno dell’altro. Era il . e Madrid era nostra. Un giorno, vidi Marcelo più pallido del solito. Negli ultimi tempi era dimagrito e aveva occhiaie profonde. Gli chiesi se si sentiva male e lui mi confessò che aveva iniziato a svagarsi con l’eroina.

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