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Questo è uno dei più grandi Radio disastri nelle gare della Ferrari. La Mille Miglia fu vietata immediatamente. Per la legge italiana, se un pilota rimaneva ucciso in un incidente d’auto il produttore doveva risponderne davanti alle legge. Quindi, in questo caso particolare, Ferrari viene indagato. Trattandosi di omicidio colposo, il caso finisce in tribunale. E alla fine, Ferrari non è colpevole di nulla perché si trattava di un incidente d’auto. C’era un gruppo chiamato “Produttori automobilistici d’America”, l’AMA. Nel , l’AMA aveva stabilito che i produttori d’auto non potevano partecipare alle gare. E mio nonno era il presidente del consiglio di quella commissione, quindi, la prese molto seriamente. Praticamente eliminò tutte le attività della Ford Motor Company dalle corse automobilistiche. In seguito, la Ford vendette la rimanenza di auto e gli attrezzi a mio padre e a uno dei suoi piloti da corsa, Ralph Moody. Per una somma di $., $. comprarono le rimanenze di auto, parti e attrezzi. E formarono la HolmanMoody. Lo stile dirigenziale di mio padre era molto duro, molto rude, molto diretto con le persone. Ascoltava sempre le persone, anche se poi faceva di testa sua. Nel , Ferrari stava per buttare tutto il business all’aria, per via di un problema interno che era sfuggito di mano. Laura Ferrari, la moglie di Enzo, passava sempre più tempo in fabbrica lavorando nell’area gestionale. A molti degli ingegneri di alto livello e ad altri impiegati della fabbrica non piaceva il modo in cui lavorava. Carlo Chiti era il direttore tecnico. Chiese a Ferrari di chiedere a sua moglie di stare alla larga dalla fabbrica. Disse a Ferrari che o se ne andava lei o se ne andava lui. Se ne andò via lui. Molti tra i più importanti ingegneri allora scrissero una lettera a Ferrari a supporto di Chiti ribadendo la stessa cosa: “O torna o ce ne andiamo”. Se ne andarono loro. Tutta l’alta dirigenza della Ferrari, il team della scuderia e anche i direttori delle vendite Radio Quindi mio padre aveva licenziato tutti in un giorno. E disse a tutti coloro che lavoravano alla Ferrari: “Se va via il colonnello, andremo avanti con il sergente”. Le grandi società a Detroit, Chrysler, Ford e General Motors, avevano un accordo informale di non investire nelle gare da corsa. Eravamo tutti d’accordo di non partecipare alle corse, ma molte cose succedevano dietro le quinte. Usavano qualsiasi stratagemma. Sostenevano terze parti che avrebbero negato tutto. “Beh, non è stata la General Motors.” Ottenevano l’appoggio della polizia. Cose del genere. Uno dei progetti annullati per questo motivo fu la General Motors Corvette. Bill Mitchell disse che non avrebbe permesso che accadesse. Questa storia contro le gare passerà, quindi nascondiamo questo progetto e creeremo e costruiremo una nuova Corvette in segreto. I capi esecutivi erano d’accordo che non avrebbero speso denaro nelle corse. Ma la GM stava imbrogliando e lo sapevano tutti. Era anche scritto sui giornali. La Corvette dominava nel mondo delle corse di auto sportive americane. Le Corvette vincevano tutto. La gente seguiva molto le gare da corsa in questo paese. Sapevano chi aveva vinto di domenica. E c’era una forte correlazione con le vendite del lunedì. Non avevamo quella componente performante del nostro marchio che i clienti volevano. La Ford aveva la Galaxy e la Thunderbird. Non avevano davvero niente che poteva competere con la Corvette. La GM aveva circa il % della quota di mercato. E nel giro di un anno c’era stata, letteralmente, quasi un’oscillazione di punti in cui rubarono alla Ford il % della loro quota di mercato. Henry Ford andò su tutte le furie e disse: “Cosa cavolo vi prende? Se state imbrogliando e non volete rispettare il divieto, vi annuncio proprio adesso, pubblicamente, che noi non lo faremo e che parteciperemo alle gare”. Henry si trova a una gara automobilistica a Sebring. Vede una Ferrari vincere e dice: “Abbiamo bisogno di queste auto”. Mio nonno sapeva che volevamo vincere Le Mans. E la Ferrari aveva vinto Le Mans, stava vincendo Le Mans. Pensò che il modo più semplice per farlo fosse comprare