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a mettere in secondo piano l’emozione di quel momento. Ma i giocatori non hanno accettato. SCRITTORE ED ESPERTO DI COMPORTAMENTO DELLE MASSE Dobbiamo insegnare all’uomo a osservare le cause sistemiche. A guardare il quadro complessivo. Se il problema delle commozioni è legato a uno sport di contatto dobbiamo guardare il quadro generale insieme a quello particolare. Le risse sono complesse ma il dibattito è polarizzato Il tema delle risse nell’hockey divide le persone. Ci sono due correnti di pensiero. La prima si ispira alla vecchia scuola, dove tutto è incentrato su rispetto e onore. Mentre l’altra dice: “Non serve più pensarla così. Oggi abbiamo bisogno di modi più civili che non prevedano l’uso dei pugni.” Il guaio è decidere da quale parte schierarsi. Crosby si scontra nella stagione UNA RAZZA IN VIA D’ESTINZIONE Alcune partite dell’attuale sono un po’ piatte. Capitava anche o fa. Ma è il gioco stesso a sembrare diverso. Aspettavi sempre quella scintilla, sapevi che si sarebbe accesa. Invece, oggi, se non si accende subito sai che rischi di non vederla. Mi sembra che manchi qualcosa. Tutto è cambiato. È successo. Credo fermamente che gli enforcer siano ormai alla fine. Sono alla fine della loro esistenza. Ho accettato il fatto che la mia carriera nella sia probabilmente conclusa. E con “probabilmente” intendo che ne sono quasi certo. Li ho visti cadere come tessere del domino. Persino uno come Brian McGrattan, che lo scorso anno ha giocato partite è stato rimandato nelle leghe minori. Perché hai scelto di ritirarti? Non l’ho scelto io. La scorsa stagione ho cercato di giocare. Ma non volevo ricominciare nelle leghe minori, non mi andava di ricominciare tutto da capo scontrandomi con chiunque volesse usare il mio nome per fare carriera. Lo stesso Brian Burke, quando ha mandato Colton Orr nelle leghi minori, un paio di stagioni fa, ha detto che non c’era più spazio per giocatori come Colton. Ed è un peccato perché così il gioco tornerà in mano a degli incapaci. Forse è segno che il gioco sta prendendo una direzione che non mi piace… DIRETTORE GENERALE TORONTO MAPLE LEAFS – …ma la cosa mi disturba. Quando un giocatore di carattere come Colton Orr non può dare il proprio contributo, non sono certo che le cose vadano bene. PRESENTATORE TV E Nel , quando il gioco si è aperto diventando la Flyzone , è iniziata la fine degli enforcer tradizionali. Ora che la squadra deve giocare su quattro linee, e avere quattro linee di giocatori versatili, non c’è posto in rosa per quel ruolo. Vengono ingaggiati dei giovani capaci di pattinare, marcare e segnare. E se gli enforcer non stanno al passo perdono il posto in squadra. Capisco le persone che sono contrarie alle risse. Chi pensa che gli enforcer siano dei dinosauri e che non ci sia più posto per le risse. Sono in disaccordo con loro, ma capisco perché la pensano così. Ma perché queste persone, anche se non rispettano questo stile, non cercano di comprenderlo? Per me, la storia degli enforcer è di fondamentale importanza. Non ho mai visto una tale avversione contro una diversa mentalità,