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mi hanno lanciato da un campanile legato a una capra. E cosi’, come puoi vedere, adesso sono un lavoratore. Tirare fuori colombe da un cilindro e’ un po’ fuori moda. E’ vero. Ormai non tira piu’ radio Adesso la gente vuole navi spaziali, extraterrestri radio e quei di effetti speciali, Nino, che saranno la nostra fine! Tanto che alla fine ce le siamo mangiate. Ecologisti del ! Siete dentro per avere mangiato delle colombe? Ma noi non siamo in prigione, Nino. Lavoriamo per quelli del rock. Stiamo montando le impalcature per il concerto della vigilia. Ma dove stai andando? Il concerto della vigilia? Che stai facendo? Suona bene. Eh, certo che suona bene. Abbiamo portato delle casse che potrebbero buttare giu’ una casa. . watt di potenza. Heavy metal. Heavy metal. A che cavolo ti serve un sassofono piccolo? Non ci e’ mai servito. Si’, si’, l’ho cercato dappertutto. Ho una chitarra elettrica, un piccolo pianoforte colorato e una trombetta, ma il sassofono piccolo non l’ho trovato. Diamine, Bruno, mi vuoi fare diventare pazzo? E a me che me ne frega che Charlie Rivel ce l’aveva. Senti, tu preoccupati solamente di una cosa. Domattina alle sette dovete essere in camerino a truccarvi. Si’, tu e quel tipo. Si’, Tino o come si chiama. Allora, tu e Tino alle sette domattina al trucco. Si’, io ti porto il sassofono. Te lo giuro su quanto c’e’ di piu’ sacro, eh? La sommossa e’ cominciata alla fine del concerto di Natale che vari gruppi rock tengono ogni anno nella prigione di Carabanchel. Quasi tutti i detenuti radio Ascolta, io riattacco. Sembra che non ci siano stati feriti gravi, anche se nelle strade adiacenti sono stati tirati calcinacci e oggetti contundenti. Nonostante cio’, fonti della Polizia ci confermano che almeno un prigioniero e’ riuscito a scappare, nascosto all’interno di un amplificatore. No, ! Che ti ho detto? Non chiudere gli occhi, , non chiudere gli occhi! Mi dispiace, Bruno. E’ che non lo posso evitare. Forza. Proviamoci di nuovo. Non preoccuparti, non e’ colpa tua. Senza l’attrezzo giusto non possiamo fare niente. Ho detto mille volte a Julian di portarti il sassofono. Che senza il sassofono non entri nel personaggio. Ma fino a domani, niente. Forza, rilassati. Sei troppo teso. Che succede? C’e’ qualcosa qui che ti da fastidio? Dopo tutto non e’ cosi’ difficile quello che ti sto dicendo. Mica ti sto chiedendo di fare Amleto. Anzi, si tratta esattamente del contrario. Non devi fare niente. Non fare nessuna espressione. Forza, dai. Fai una faccia inespressiva. Lo vedi? Vedi che lo fai male? Stai facendo la faccia da clown. O di qualcosa radio la faccia di una persona. Prova con una faccia da pianta. Se fai la faccia spaventata non fai ridere. Lo capisci? La gente paga per ridere, non per sentirsi colpevole. Vediamo. Osserva Nino. Guarda come incassa. E’ bravissimo. Osserva il suo sguardo assente, totalmente distaccato. Osserva questa espressione al di la’ del bene e del male. E guarda che piglio. Questa e’ arte, . Non chiudere gli occhi, che ti spacco la faccia, eh! Oh, merda! Mi si e’ messo a piangere! Stai attento, che tu mi conosci come commediante, ma se divento drammatico radio Il telefono suona, rispondo? Non ti azzardare a muoverti! Pronto? Si’? E’ lui! Signor Bruno, per favore. Una domanda. Sta’ zitto, ! Signor Bruno, solo un secondo. Ti ho detto di stare zitto, ! Un momento. Signor Bruno, questo non me lo aveva spiegato. Fa parte dello spettacolo? Esatto. Fa parte dello spettacolo. Signor Bruno, ho dimenticato il piumino. Scordati del piumino. Resta qui, hai capito? Ma radio Niente ma! Gesu’! La finestra del bagno! Servizio comparse? Si’, sono Angelito. Ho chiamato per dirvi che mollo. Si’, questa storia della comicita’ non fa ridere per niente. Per favore, tiratemi fuori di qui che me la sto facendo sotto. Lo giuro su Dio. Ciao. Come ti va? Tu devi essere il piccolo Tino, no? Vieni, che ti spiego delle cose del lavoro. Forza, fuori gli scarponi. Quelli dell’agenzia non mi hanno detto niente di una valigia. Improvvisazione, Tino. E’ imprescindibile per trionfare. Sicuro? Certo, te lo dico io. Forza, non respirare. Nino. Tino radio Ti piace giocare, vero? Non crederai di avermi preso alla sprovvista. Mi divertiro’ ad ucciderti. Me la godro’. E dopo andro’ a registrare con quel pagliaccio, si’. Che, a proposito, non te lo avevo detto, e’ molto meglio di te. Sei in trappola, Nino. E’ solo questione di tempo. Dove hai nascosto il tuo corpo paffutello? Sotto il letto della mia stanza magari? Nino! Che sta succedendo? Dove mi stai portando? Signor Nino, per favore. Nino! Perche’ devi rendere tutto tanto difficile, eh? Nino radio Nino, signor Nino Vengo a prenderti. Diamine, non posso respirare. anni ad aspettare questo momento, Dio mio. E’ come cantare all’estrazione della lotteria. Ventiquattromilatrecento radio cinquantasei. Duecento milioni di radio Ti farai male, Bruno. Si’, signor giudice. Probabilmente era ubriaco, come sempre. Si sara’ avvicinato per accendere il camino, e quella vestaglia da stronzetto che indossava per sentirsi importante avra’ preso fuoco. E’ tutta salute! E sta’ zitto, ! Anche se, adesso che ci penso, Vostro Onore, probabilmente e’ stato un suicidio. Sa che quest’uomo era uno squilibrato. Era un perdente che era stato abbandonato dalla sorte. Anche se, a dire il vero, a chi importa come e’ morto questo scarafaggio, signor giudice? Che vuoi fare? Riscaldo un poco l’ambiente. Se bruci la mia casa, brucerai anche la tua. No, no. Non ricordi? Io vivo in prigione, non ho una casa. Va bene, porto fuori la spazzatura. Dove vai, bastardo! Addio, Bruno! Grazie per avermi rovinato la vita! Non lasciarmi, no! Cosi’ volevi rimpiazzarmi, eh? Non mi scappi. Il piccolo Tino e’ molto divertente. Scommettiamo che c’e’ una barzelletta che non conosci. Quella sulla tribu’ dei Mandingo. Trovano una valigia con un nano dentro, nel mezzo del deserto. Scendi subito, che non voglio macchiare la tappezzeria della macchina. E se non lo faccio? Allora dovro’ macchiare la tappezzeria della macchina. Che succede li’? Siete usciti di testa? Chiamo la Polizia. Ehi, non mi calpesti il prato o sparo! Questa e’

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